lunedì 7 marzo 2011
Maxixe, Mozambique
No, non sono sparita: la vostra nomade errante per l'Africa australe si è soltando soffermata, gli occhi spalancati come un gufo, l'obiettivo della inseparabile Canon sempre attivo, attenta a non lasciarsi sfuggire nemmeno una briciola di questo posto incantevole che è il Mozambico con le sue luci e i suoi colori, dove sembra che la natura abbia deciso di ipersaturarsi.. C'è il rosso mattone della terra che sfuma con il vermiglio dei fiori del flamboyant; le chiome degli alberi si aprono a tutte le tonalità del verde che è come avere in mano il catalogo Pantone e litigano con i frutti dell'ataE poi tutte le sfumature del blu dell'Oceano Indiano: più di 2700 chilometri di costa affacciata sul Canale di Mozambico. 2700 chilometri di spiagge con sabbia bianchissima. Per i buongustai 2700 chilometri di aragoste, gamberi, di pescioni dall'aspetto inquietante e un po' preistorico ma dalle carni deliziose che i pescatori ti vendono direttamente sulla spiaggia. per gli amanti dello snorkelling significa la possibilità di sgomitare in mezzo a migliaia di pesci dai colori e dalle forme più improbabili.Ma, direte voi, in questo Eden che ci fa la Cooperazione Internazionale? Manda i cooperanti in vacanza? Non precisamente ... (che cos'è l'ata? Perbacco , ma è l'annona, come fate a non saperlo? Dai andate a cercare su Google, peccato però che non ve lo farà assaggiare) e dell'avocado, per avere il primato di chi è più verde; i colori delle capulane, l'abito tradizionale delle donne che noi lassù chiamiamo genericamente pareo, varianono dall'arancio carico al giallo, al viola deciso, i muri delle case, le facciate dei negozi sono spesso decorate con murales dai colori vivaci. Per gli amanti delle cartoline significa poter essere protagonisti della scena "sdraiato sotto la palma da cocco, unico umano per chilometri e chilometri, su una sabbia che Liscia di Vacca sembra la fotocopia un po' sbiadita, guardando la spuma delle onde che si rifrange sulla battigia".
Maxixe, provincia di Inhambane: togliete le "ics" e mettete al loro posto scivolose "sch". Siete in grado di pronunciare "Mascisce" come fanno qui. E non è un caso che ai suoni aspri e un po' teutonici si sostituiscano sonorità che scorrono come l'acqua, perchè l'acqua è un po' dappertutto. C'è il mare della baia di Inhambane, che attraversi a pelo d'acqua a bordo delle barche che fanno laspola tra i due moli, c'è la pioggia che scende dal cielo, improvvisa , a secchiate, una doccia idromassaggio che accogli come una benedizione in questo caldo tropicale, ci sono le maree che riempiono la baia come un catino in ebollizione e si ritirano lasciandoti curiosare nella vita operosissima degli abitanti della sabbia.
E qui siamo nella cartolina.
Girando sul retro potete leggere che l'80% della popolazione vive in aree rurali all'interno della regione che non è precisamente un paradiso tropicale, che il tasso di positività all'HIV si aggira intorno al 14% ed è in aumento, che ciò provoca una crescita dei decessi, del numero di vedove ed orfani, di famiglie che gravano sugli anziani o sui figli maggiori. Continuando: la speranza di vita è intorno ai 47 anni, il 97% della popolazione non ha acqua potabile ed energia elettrica, la malaria e a tubercolosi insieme all'AIDS sono le patologie più frequenti, il 41% dei bambini soffrono di malnutrizione.... e la lista potrebbe continuare. Il progetto CeLIM "un futuro per madri e bambini" è un progetto multisettoriale che propone attività per il miglioramento della sicurezza alimentare fornendo alle donne (visto che sono poi loro quelle che si occupano di procurare il cibo) le sementi e le tecniche di coltivazione più efficaci, che offre la possibilità di usufruire di prestiti per l'avvio di piccole iniziative di tipo commerciale o artigianale, che ha formato una ventina di animatrici locali. Queste "activistas" promuovono incontri con gruppi di donne sui temi dell'igiene e della salute di mamme e bambini, della prevenzione di malattie quali AIDS, colera, malaria. Nei tre anni di progetto nei due distretti di Panda e Homoine sono stati creati tre pozzi per l'acqua potabile vicino ai quali sono state costruite due scuole materne che garantiscono un pasto al giorno ai bambini e un centro di salute che provvede un'assistenza sanitaria di base.
" A te l'Africa affascina perchè come psicologa sei interessata ai processi psicotici. L'Africa è come un paziente schizofrenico: la parte di bellezza sbalorditiva coabita con la parte di povertà e degrado più incredibile" mi disse tanti anni fa padre Paul a Chivuna, mentre attraversavamo il bush che svaniva in un tramonto struggente per le sue luci e i suoi colori dopo essere stati testimoni del dolore di una madre che abbracciava il suo bambino morto di AIDS.
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Bellissime foto ma bello anche il testo.
RispondiEliminaUno di questi giorni ci sentiamo se hai una connessione decente... Un abbraccio