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venerdì 28 maggio 2010

Mosi oa Tunia ovvero il fumo che tuona





Quante volte ho pensato al dottor Livingstone e a che faccia deve aver fatto quando, dopo aver percorso centinaia di chilometri in un bush dalle tinte bruciate dal sole e dal silenzio interrotto dalle grida degli animali della savana, improvvisamente si trova avvolto dal verde acceso della foresta tropicale e da un rumore che copre ogni voce umana o ferina che sia. E quante volte ho immaginato il suo "emotional understatement" da britannico doc quando, sudato come un caprone, con la bocca come carta vetrata per la polvere impalpabile che penetra ovunque, si ritrova bagnato fradicio sotto una doccia fresca e micronizzata con davanti a sè montagne di acqua che sembrano precipitare nel ventre della terra creando nuvole di vapore che vanno ad oscurare il sole.
Bene: niente di tutto ciò è successo. Scopro oggi ( Wikipedia sei grande!) che il buon David alle cascate ci è arrivato, come primo europeo e questo glielo dobbiamo, ahimè in novembre. Precisamente nel 1855. Ho visto anch'io le cascate Vittoria lo scorso novembre: grandiose, niente da dire ma nulla a che vedere con le medesime in questo periodo dell'anno quando, finita la stagione delle piogge, lo Zambesi ha la portata massima di acqua.
Forse per questo motivo il nostro dottor Livingstone le ha ribattezzate cascate Vittoria, in onore della sua promoter e mecenate Regina (con la quale aveva anche una qualche ruggine), sostituendo così il nome che gli abitanti del posto avevano da sempre dato a quel mostro acqueo: Mosi oa Tunia "il fumo che tuona". Sono convinta che se fosse arrivato qui qualche mese prima avrebbe dismesso l'understatement, assegnato ad un qualche albero locale il nome di Vittoria (così anche lei era contenta) e lasciato il nome dato da chi se ne intendeva di più. Anche perchè un fronte di un chilometro e mezzo per un'altezza media di 130 metri, con una portata d'acqua di circa 9000 metri cubi/sec. certo che sì che fa un bel fumo. Altro che regina Vittoria!
Ogni mattina, andando al lavoro, Giuseppe ed io percorriamo la Main Road in direzione delle falls, che distano circa 9 km. da Livingstone, ed ogni mattina si para davanti lo spettacolo di una gigantesca nuvola di vapore, parliamo di una colonna di vapor acqueo con un'altezza pari a 1500 metri, che sale bianca e opalescente nel cielo
azzurro. Martedì scorso, macchina fotografica e videocamera debitamente avvolte nei sacchetti di plastica dello Shoprite infilate nello zaino a sua volta avvolto nel mio personale poncho da giungla equatoriale (o da acqua alta veneziana che è più o meno la stessa roba se si considera il tasso di umidità), sono andata a fare il turista alle cascate. Che vi devo dire? Lascio parlare le immagini. Quando divento più brava provo anche a pubblicare il video così sentite il rumore. Sulla sensazione del "mist" che si deposita sulla pelle, potete provare a mettere la faccia su una pentola d'acqua bollente, come per fare i suffumigi e poi velocissimi, mettete la faccia nel freezer. Fatemi sapere come va.

1 commento:

  1. KEMMMMMMMMMMMMERAVIGLIA!!!
    MI FA SENTIRE ANCOR PIU' LA TUA MANCANZA!
    E... approposito di MOSI... come va con lo smoke?
    profumi,fragranze, odori, sapori, essenze.. sicuramente sarai avvolta da un nuovo mondo!
    un fresco abbraccio, che ti avvolga come uno zefiro gentile... meravigliosa creatura!!!
    smak smak paopao

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